La Camera ha approvato all’unanimità l’istituzione degli Its, una terza via per i neodiplomati che da oggi non sarà più solo una sperimentazione.
Finite le scuole superiori, che si sia fatto un liceo o un professionale, tradizionalmente le ipotesi che si sono sempre aperte dinnanzi ai giovani neodiplomati sono state due, difficilmente scardinabili: andare a lavorare o iniziare l’università. Da circa una decina d’anni, in realtà, in Italia si è sperimentata una forma ibrida di esperienza, un mix di teoria e pratica per formare personale specializzato con basi solide e concrete alle spalle. È il caso dell’Istruzione tecnologica superiore, i famosi «Its», che ora sono stati ufficialmente istituzionalizzati anche con una legge ad hoc.
l momento, gli Its in tutta Italia sono 121, frequentati da circa 21mila studenti, e risultano essere estremamente proficui per chi decide di intraprendere questo percorso: secondo l’ultimo monitoraggio Indire, l’80% dei diplomati è riuscito a trovare un impiego a meno di un anno dal diploma, con un tasso di occupazione che raggiunge anche il 90/100% in alcuni territori.
Ma cos’è stato deciso in Aula? Ieri, la Camera ha definitivamente approvato all’unanimità (con 387 sì, nessun contrario e 6 astenuti) la proposta di legge per l’istituzione del «Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore».
Gli Its acquisiscono il nome di Istituti tecnologici superiori (ITS Academy) ed entrano a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore. Ai nuovi Its, spiega il ministero dell’Istruzione in una nota, è affidato il compito di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori con elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo del Paese. Queste istituzioni avranno, inoltre, il compito di sostenere la diffusione della culturascientifica e tecnologica.